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MOLTE RACCOMANDAZIONI, NUOVI DIVIETI MA POCA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTÀ DEL MEDITERRANEO: DALLA FAO ENNESIME RESTRIZIONI ALLA PESCA

settembre 2024

Ambiente e attività umane, la costante ricerca di un equilibrio che nel Mediterraneo vede i pescatori in prima linea nel tutelare le risorse ittiche per garantire il loro futuro e soddisfare le necessità alimentari del mercato. Dopo anni di costanti divieti e riduzione dello sforzo di pesca, e nonostante i positivi obiettivi raggiunti in termini di sfruttamento sostenibile delle risorse, certificati tra gli altri proprio dalla FAO (ONU), oggi l’organismo scientifico (SAC – Scientific Advisory Committee on Fisheries) della CGPM (General Fisheries Commission for the Mediterranean) chiede nuovamente ai pescatori di ridurre le catture, basandosi su semplici previsioni e proiezioni che poco hanno a che fare con la complessa biodiversità del Mare Nostrum 

 

 

L’immagine dell’uomo arrampicato su un albero che taglia il ramo su cui è seduto, incosciente di quello che rischia cadendo, è l’emblema della condizione delle politiche della pesca proposte dalla FAO nel Mediterraneo durante i lavori dell’ultima sessione (la 25a) del Comitato scientifico della CGPM, che alcune settimane fa a Marsiglia ha prodotto un documento contenente un messaggio purtroppo ben conosciuto, nella forma e nei contenuti, da tutti gli operatori del comparto: ridurre e ridurre ancora il prelievo, anche se i dati sullo stato di salute degli stock ittici sono incoraggianti!

Secondo questo documento degli 89 stock valutati 26 sono stati considerati sfruttati in modo sostenibile(o probabilmente sostenibile), mentre 63 sono al di fuori dei limiti biologici di sicurezza; pertanto, i pescatori devono stringere di nuovo la cinghia, questo il messaggio conclusivo della GFCM.

Se prese alla lettera, le raccomandazioni della FAO (che ricordiamo non essere vincolanti, ma avere comunque un significativo peso politico) rischierebbero di peggiorare ulteriormente la condizione socioeconomica dei pescatori italiani, alle prese con l’atavico problema del mancato ricambio generazionale e con la questione della concorrenza sleale, in termini di mancato rispetto delle norme della Politica Comune della Pesca da parte degli operatori del Mediterraneo delle sponde extra-Ue. 

Ma tant’è: le popolazioni ittiche del Mediterraneo sono in discreta salute secondo gli indicatori di diversi studi scientifici (tra cui proprio quelli del Comitato pesca per il Mediterraneo dell’organismo ONU), ma la parola d’ordine deve rimanere pescare sempre meno, quasi fosse una colpa quella di svolgere il lavoro del pescatore! 

 

Il nasello sul banco degli imputati 

Il documento di Marsiglia del SAC della CGPM contiene un lungo ed articolato prospetto del pensiero della FAO sulla condizione delle diverse specie ittiche nelle diverse GSA, evidenziando quelli che sarebbero i pesci più a rischio per eccessivo prelievo nel Mare Nostrum.

Protagonista assoluto di una significativa riduzione delle catture sarebbe il nasello che, secondo i tecnici FAO, risulterebbe “la specie più intensamente sovrasfruttata”. Per il merluzzo nostrano il Comitato pesca propone una riduzione delle catture che dovrebbero variare, a seconda delle diverse GSA, da poco più del 50% al 26%. 

 

Crostacei: nelle reti stop a scampo e gambero viola 

Sorprendente è poi la quota di riduzione indicata nel medesimo documento per lo scampo ed il gambero viola (ARA), che in maniera allarmante vengono considerate specie sfruttate in maniera sconsiderata.

Andando a vedere i consigli sui tagli alla produzione di questi crostacei, i ricercatori della FAO chiedono una riduzione nelle GSA 18, 19, 20 di più dell’80% per il gambero viola e di più del 60% nella GSA 18 per lo scampo!

Al di là di questi numeri consigliati, quale potrebbe essere la prospettiva occupazionale per quanti basano la propria sussistenza sulla cattura di questi crostacei?

E soprattutto, quali parametri sono stati utilizzati dal Comitato pesca per il Mediterraneo per arrivare a queste cifre?

 

La sorpresa triglia 

Sorprendente è infine la presenza della triglia di fango nei cahiers de doléances di Marsiglia: per questo pesce, che finora risultava fuori dei periodici allarmi di depauperamento, nella GSA 15 (area intorno a Malta) è richiesta una riduzione del prelievo di quasi il 67%! 

Ricordiamo che, al netto della natura dei dati utilizzati dalla FAO, la triglia rappresenta una specie di basilare interesse per operatori fragili quali quelli della piccola pesca, che spesso basano il proprio reddito sulla commercializzazione di questo pesce di cui i fondali del Mediterraneo sono storicamente ricchi.

 

Contemperare le esigenze occupazionali con le necessità ambientali 

Da questo quadro, fatto di restrizioni tout court senza indicare come siano state elaborate informazioni e dati, la prospettiva per la pesca italiana può avere solo tinte cupe: con le riduzioni indicate dalla FAO i pescatori saranno costretti a cadere dal ramo su cui siedono, in precario equilibrio, da anni, senza che alla base siano stati risolti i problemi di chi e in che maniera garantirà in futuro l’approvvigionamento delle risorse alimentari ittiche.

 

GSA

Specie

Stato dello Stock

Parere scientifico

percentuale di riduzione della mortalità da pesca "consigliata"

09, 10, 11

gambero rosso

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

38.7%

11 N

corallo rosso

Potenzialmente sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

 

11 NW

corallo rosso

Sovrasfruttato con una bassa mortalità per pesca

Ridurre la mortalità per pesca

 

7

rana pescatrice

Possibile condizione di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

 

08, 09, 10, 11

merluzzo o nasello

Impoverito e in sovrasfruttamento

Mettere in atto un piano di recupero

51.5%

9

triglia di fango

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

 

10

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Non aumentare la mortalità per pesca

 

9

scampo

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

9.9%

08, 09, 10, 11

gambero rosa

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

22.5%

12, 13, 14, 15, 16, 21w

gambero rosso

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

16.7%

12, 13, 14, 15, 16

merluzzo o nasello

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Non aumentare la mortalità per pesca e monitorare attentamente lo stato dello stock

 

19

merluzzo o nasello

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

36.3%

15

triglia di fango

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

66.4%

16

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Valutare le potenziali opportunità di pesca

 

19

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Non aumentare la mortalità per pesca

 

12, 13, 14, 15, 16

gambero rosa

Biomassa superiore al reference point e in condizioni di sovrasfruttamento

Non aumentare la mortalità per pesca

2.9%

18, 19, 20

gambero rosso

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

33.8%

18, 19, 20

gambero viola

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

81.1%

17, 18, 19, 20

gambero rosa

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

27.5%

17

corallo rosso

Potenzialmente sovrasfruttato 

Ridurre la mortalità per pesca

 

18

moscardino

Potenzialmente sovrasfruttato 

Non aumentare la mortalità per pesca 

 

17, 18

merluzzo o nasello

Sovrasfruttato

Ridurre subito la mortalità per pesca

25.9%

17, 18

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Valutare le potenziali opportunità di pesca

 

17, 18

scampo

Potenzialmente sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

 

18

scampo

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

59.8%

17

seppia

Impoverito con una bassa mortalità per pesca o ecologicamente squilibrato con una bassa mortalità per pesca

Ridurre subito la mortalità per pesca e mettere in atto un piano di recupero

 

17

sogliola comune

Sfruttato in modo sostenibile

Non aumentare la mortalità per pesca

 

17

panocchia

Sovrasfruttato con una bassa mortalità per pesca

Non aumentare la mortalità per pesca

 

 

 

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Ufficio stampa C.I.R.S.PE. – Centro Italiano Ricerche e Studi sulla Pesca  

E-mail: ufficiostampacirspe@confcooperative.it.



 

 

NUOVI APPUNTAMENTI DEL PROGETTO FEAMP SICILIA MISURA 1.39 A SIRACUSA (6 OTTOBRE) E CATANIA (7 OTTOBRE)

27 settembre 2023

È un vero e proprio tour dedicato alla pesca, alla qualità dei prodotti ittici che finiscono sulle nostre tavole e all’opportunità di utilizzare i dati della ricerca scientifica applicati all’ambiente marino per migliorare lo stato di salute delle varie specie ittiche che popolano il Mediterraneo siciliano, quello che porterà esperti ed operatori del comparto a confrontarsi nei due prossimi eventi in programma per il 6 ottobre a Portopalo di Capopassero e il giorno successivo ad Acireale nell’ambito del progetto FEAMP ‘Caratterizzazione dell’attività alieutica e delle risorse ittiche nelle acque siciliane per praticare una pesca sostenibile basata sulle conoscenze (knowledge based fishing)’. 

 

I due eventi di Siracusa e Catania fanno parte del ricco calendario di incontri pubblici dell’iniziativa progettuale organizzata dal Cirspe in partenariato con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e il CNR – Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale che da diversi mesi sta riunendo operatori, tecnici ed esperti del mondo della pesca in differenti workshop e seminari in giro per la Sicilia con l’ambizioso obiettivo di mettere ordine nei dati esistenti sulla ricerca scientifica applicata al mare per ottimizzare il prelievo ittico a fini commerciali. Il progetto, che beneficia delle risorse comunitarie del fondo FEAMP, mira all’obiettivo generale di delineare le peculiarità della pesca e della produzione ittica siciliana unendo biologia ed economia, con la finalità di stilare una programmazione futura del prelievo ittico che valorizzi il lavoro dei pescatori di professione senza tralasciare le istanze dell’ambiente e del delicato ecosistema marino del Mediterraneo. 

 

Ecco in dettaglio il calendario e l’organizzazione dei prossimi incontri del progetto FEAMP‘Caratterizzazione dell’attività alieutica e delle risorse ittiche nelle acque siciliane per praticare una pesca sostenibile basata sulle conoscenze (knowledge based fishing)’, ai quali seguiranno successivamente nuovi e ulteriori workshop e seminari così come previsto dal piano operativo del progetto:

 

Ø  6 ottobre Portopalo di Capopassero (Siracusa) ore 17, workshop ‘Attuazione di politiche di pesca basate sulla conoscenza’, e a seguire dalle ore 18 seminario di approfondimento della medesima tematica presso la Sala consiliare del comune. In questo incontro gli esperti condivideranno casi di studio e storie di successo dell’imprenditoria ittica, evidenziando come le conoscenze basate sui dati abbiano influenzato le decisioni politiche, migliorato la gestione della pesca e contribuito alla conservazione delle risorse marine della Sicilia. Di particolare rilevanza l’argomento specifico della gestione sostenibile delle risorse ittiche che, integrando le conoscenze scientifiche, risulta fondamentale per la salute degli ecosistemi marini nonché per garantire la disponibilità di prodotto ittico per le generazioni future mediante l’attuazione di attente ed efficaci politiche di pesca.

 

Ø  7 ottobre Acireale (Catania) ore 17, workshop ‘Introduzione alla tracciabilità dei prodotti ittici e al quadro normativo’, e a seguire dalle ore 18 seminario di approfondimento della medesima tematica presso la Sala consiliare del comune. Il meeting di Acireale è di stringente attualità per gli aspetti connessi ai dati in possesso dei consumatori per un acquisto consapevole dei prodotti ittici sui banchi di vendita della grande e piccola distribuzione, dove la conoscenza di elementi, quali la stagionalità dei pesci e le loro qualità organolettiche, possono fare la differenza in termini di soddisfazione dell’acquirente e sicurezza igienico-alimentare. Trasparenza, tracciabilità e conformità dei prodotti ittici sono tuttavia elementi di non facile interpretazione da quanti non hanno competenze sulla produzione ittica nei vari periodi dell’anno, e questo workshop e il relativo seminario, che mettono intorno ad uno stesso tavolo esperti, legislatori e operatori commerciali del mondo della pesca, ha proprio l’obiettivo di far luce sul panorama normativo e sui requisiti per la tracciabilità del pesce che finisce sulle nostre tavole. 

Giornata Mondiale del Tonno

02/05/2023

Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Tonno

Il tonno e le specie affini comprendono circa 40 specie presenti nell'Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico e nel Mar Mediterraneo.

Le specie di tonno rappresentano il 20% del valore di tutta la pesca di cattura marina e oltre l'8% di tutti i prodotti ittici commercializzati a livello globale.
Nel 2017, tra le sette principali specie di tonno, si stima che il 33,3% degli stock sia stato pescato a livelli biologicamente insostenibili.

Le Nazioni Unite invitano tutti a partecipare alla Giornata Mondiale del Tonno in modo appropriato e in conformità con le priorità nazionali, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sul valore del tonno, sulle minacce che incombono sulle popolazioni di tonno e sui benefici economici e sociali derivanti da stock di tonno gestiti in modo sostenibile, e di condividere le migliori pratiche a questo proposito.

STECF 71st Plenary Meeting Report

16/12/2022

Dall'incontro STECF-22-11 per la valutazione dello sforzo di pesca e del regime di cattura per la pesca demersale nel Mar Mediterraneo occidentale emerge che la definizione di un limite massimo di cattura previsto dal Regolamento UE 2022/110 consentirebbe di avvicinarsi all'FMSY per il gambero rosso gigante, ma non per il nasello, anche se in combinazione con altre misure quali la riduzione dei giorni di pesca e del numero di navi e la modifica della selettività. Si prevede che i ricavi totali e il valore aggiunto lordo per l'intera flotta aumentino leggermente rispetto ai valori minimi della serie temporale raggiunti nel 2020-2021.

Lo STECF conclude che per aumentare la selettività per il nasello sarebbe necessario un aumento significativo della dimensione delle maglie o l'uso di ulteriori dispositivi di selettività/modifiche degli attrezzi. Tuttavia, anche con tali modifiche agli attrezzi è improbabile che tali miglioramenti possano essere ottenuti in una sola fase. Si è osservato che sia un SM di 50 mm nel sacco che l'introduzione di una griglia di selezione (con una maglie di 20 mm) o di una rete T90 hanno ridotto le catture commerciali di specie sulla piattaforma. Le simulazioni hanno dimostrato che l'attuazione di un SM di 50 mm da solo o in combinazione con una forte riduzione dello sforzo di pesca non consentirebbe di raggiungere l'Fmsy per il nasello europeo nel Mediterraneo occidentale entro il 2025. Questa combinazione permetterebbe potenzialmente di raggiungere la Fmsy nel 2030 in alcune GSA.

Nel luglio 2024, la Commissione dovrà presentare una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sui risultati e sull'impatto del regolamento (UE) 2019/1022.
Lo STECF suggerisce che la relazione includa gli sviluppi nelle aree principali di seguito elencate:
  • L'attuazione del regime dello sforzo di pesca;
  • Eliminazione delle catture indesiderate e l'attuazione dell'obbligo di sbarco del pescato;
  • L'approccio ecosistemico alla gestione della pesca e l'adempimento dei descrittori della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina (MSFD);
  • L'impatto della pesca ricreativa e altri aspetti socio-economici rilevanti.
Gli approcci futuri potrebbero includere lo sviluppo di analisi della catena del valore e potrebbero essere discussi nell'ambito del prossimo EWG dello STECF "Rapporto economico sull'industria di trasformazione del pesce".




L'ICCAT approva l'aumento delle quote per il tonno rosso

24/11/2022

Approvato l'aumento del Totale Ammissibile di Catture (TAC) dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell'Atlantico (ICCAT), a seguito della crescita stimata della biomassa totale dello stock di tonno rosso dell'Atlantico.
Nel recente incontro dell'ICCAT sono state adottate in totale 13 nuove Raccomandazioni e 4 Risoluzioni che riguardano questioni rilevanti per la conservazione e la gestione della pesca del tonno atlantico e delle specie affini, e nuove misure di conservazione per lo squalo mako.
L'insieme di queste nuove misure, frutto di un'ampia collaborazione tra scienziati, gestori e parti interessate, dovrebbe garantire una pesca sostenibile e redditizia a lungo termine sia dello stock occidentale che di quello dell'Atlantico orientale e del Mediterraneo.
Per quanto riguarda il tonno alalunga, la Commissione ha adottato un piano di ricostituzione della durata di 15 anni, e ha adottato limiti di cattura per il periodo 2023-2026. Per lo squalo mako invece, dopo l'adozione nel 2021 della misura l'Atlantico settentrionale, quest'anno è stata concordata una misura simile per quello meridionale a partire dal 2023, per porre fine immediatamente al sovrasfruttamento e la ricostituzione della biomassa dello stock.
Nel discorso di chiusura dell'incontro, Il presidente dell'ICCAT, Ernesto Penas, ha ringraziato tutte le Parti contraenti per aver concordato le misure di gestione e controllo per le attività di pesca e per la protezione della biodiversità marina, come quella per ridurre le catture accidentali di tartarughe marine.

Linee guida sul trasbordo contro la pesca INN

12/09/2022

Durante la 35° sessione della COFI che si è tenuta a Roma la scorsa settimana, sono state presentate le nuove linee guida sul trasbordo. Questa pratica, che può avvenire sia nei porti sia in alto mare, consiste nel trasferire il pescato da una nave all’altra, ma se non adeguatamente regolamentato può essere utilizzato per camuffare il pesce catturato illegalmente. Come affermato da Manuel Barange, direttore della divisione Pesca e Acquacoltura, le nuove linee guida “mirano a regolamentare, monitorare e controllare il trasbordo per sostenere una pesca sostenibile e chiudere ulteriormente le scappatoie che consentono al pesce derivato dalla pesca INN di entrare nel mercato”.

Cresce il consumo e la produzione di prodotti ittici

09/09/2022

Secondo il rapporto 2022 della FAO, la produzione mondiale di pesce è in fase di ripresa.

Con il 56% della produzione di pesce destinata all’uomo è l’acquacoltura a trainare questa crescita, dopo che durante il biennio di COVID-19 la pesca di cattura aveva subito un calo della produzione pari al 4,4%.

Al via il COFI

05/09/2022

Da oggi fino al 9 settembre, si terrà a Roma la 35° sessione della COFI, la commissione per la Pesca della FAO, dove si discuterà di questioni e sfide future riguardanti la pesca e l’acquacoltura, tra cui un loro sviluppo sostenibile nel contesto dei cambiamenti ambientali e il grande problema della pesca illegale.

Si parlerà anche dell’importante contributo che le piccole realtà di pescatori e acquacoltori apportano al sostentamento delle comunità nei paesi in via di sviluppo. 

Da scarto a risorsa

26/08/2022

Quello degli scarti ittici è un grande problema per l’industria della pesca, e solo l’Europa ne produce 2,5 milioni di tonnellate all’anno.

Quindi perché non valorizzare questi scarti che sono delle fonti di molecole e biopolimeri che hanno un grande potenziale?


In un recente articolo pubblicato su “Cement and Concrete Composites” è stato dimostrato come la chitina contenuta nell’esoscheletro dei crostacei aggiunta alla pasta di cemento lo renda fino al 40% più resistente.

Come spiega l’autrice dello studio Somayeh Nassiri, l’utilizzo degli scarti di gamberi contribuirebbe a ridurre le emissioni di gas serra dovute alla produzione del cemento, poiché questa nuova miscela ne ridurrebbe il quantitativo necessario.


Dei ricercatori del Nagoya Institute of Technology in Giappone, è riuscito a sviluppare un processo di sintesi in grado di produrre CNO (Carbo nano-onions), dei nanomateriali a base di carbonio, partendo dalle scaglie ricavate dagli scarti di pesce. Con i CNO ottenuti, ricercatori hanno dimostrato come sia possibile utilizzarli nella fabbricazione di LED e di display QLED.

50 milioni per pesca e acquacoltura

30/07/2022

Il 26 luglio il MIPAAF ha pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande di accesso ai contratti di filiera per il settore della pesca e dell’acquacoltura, con lo scopo di rilanciare gli investimenti nel settore ittico per valorizzare le produzioni nazionali.
Per il Sottosegretario Battistoni: “I contratti di filiera rappresentano un elemento innovativo nel sistema pesca marittima e acquacoltura e si sviluppano in tutti i segmenti della filiera agroalimentare: dalla fase di produzione, attraverso la trasformazione e la commercializzazione, fino alla distribuzione dei prodotti”.

FEAMPA 2021-2027: all’Italia 518 milioni di euro

22/07/2022

518 milioni del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura saranno destinati all’Italia.

Questi finanziamenti serviranno per portare innovazioni nei settori di pesca e acquacoltura, che garantiranno una ancor maggiore sostenibilità, promuovendo la decarbonizzazione dei settori della blue economy, e un miglior sfruttamento delle risorse marine.

Si torna a pescare nel Lazio

13/07/2022

È terminato il fermo biologico imposto dal MIPAAF iniziato il 13 giugno scorso.

Da ieri 13 luglio, si è tornati a pescare nei compartimenti marittimi di Roma e Civitavecchia.



Intervistato dall'ANSA, il nostro presidente Gilberto Ferrari, in qualità di presidente del FLAG Lazio Mare Centro, ha spiegato che: "Questo è il secondo anno che sperimentiamo un diverso periodo di fermo nel Lazio Mare Centro. Aver anticipato di oltre due mesi lo stop alle nostre imbarcazioni sta dando buoni risultati sia sul piano della tutela delle risorse biologiche, sia su quello della valorizzazione delle produzioni. Questo secondo risultato oggi è più che mai importante se teniamo conto della forte crisi di redditività che sta colpendo il settore da oltre sei mesi". 

A Lisbona il 29 giugno verrà presentata l'ultima edizione del SOFIA

20/06/2022

Il 29 Giugno, durante la “UN Ocean Conference” che si terrà a Lisbona, verrà presentata l’ultima edizione del SOFIA (State of World Fisheries and Aquaculture), il rapporto biennale della Fao che analizza lo stato degli stock globali e l’andamento della pesca e dell’acquacoltura su scala mondiale e regionale.

Pesca e acquacoltura sono degli ottimi strumenti in grado ridurre la fame ed alleviare la povertà generando crescita economica; tuttavia, il sovrasfruttamento delle risorse ittiche unito ad una cattiva gestione dell’espansione degli impianti di acquacoltura, può portare ad avere più danni che benefici.

È per questo che il focus dell’evento sarà “Blue Trasformation”, ovvero l’ottimizzazione del potenziale dei sistemi alimentari acquatici per garantire il cibo necessario alla popolazione mondiale nel totale rispetto per l’ambiente.

Approvato il disegno di legge "SalvaMare"

12/05/2022

Dopo quattro anni dalla sua proposta in Parlamento, stamattina la legge “Salva Mare” è stata approvata dal Senato.
Fino ad oggi, purtroppo, conferire a terra la sporcizia presa durante le attività di pesca faceva rischiare ai pescatori una denuncia per traffico illecito di rifiuti!
Finalmente sarà possibile fare la cosa più logica: portare i rifiuti in porto per farli smaltire e riciclare senza doverne sostenere i costi di smaltimento.