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MOLTE RACCOMANDAZIONI, NUOVI DIVIETI MA POCA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTÀ DEL MEDITERRANEO: DALLA FAO ENNESIME RESTRIZIONI ALLA PESCA

settembre 2024

Ambiente e attività umane, la costante ricerca di un equilibrio che nel Mediterraneo vede i pescatori in prima linea nel tutelare le risorse ittiche per garantire il loro futuro e soddisfare le necessità alimentari del mercato. Dopo anni di costanti divieti e riduzione dello sforzo di pesca, e nonostante i positivi obiettivi raggiunti in termini di sfruttamento sostenibile delle risorse, certificati tra gli altri proprio dalla FAO (ONU), oggi l’organismo scientifico (SAC – Scientific Advisory Committee on Fisheries) della CGPM (General Fisheries Commission for the Mediterranean) chiede nuovamente ai pescatori di ridurre le catture, basandosi su semplici previsioni e proiezioni che poco hanno a che fare con la complessa biodiversità del Mare Nostrum 

 

 

L’immagine dell’uomo arrampicato su un albero che taglia il ramo su cui è seduto, incosciente di quello che rischia cadendo, è l’emblema della condizione delle politiche della pesca proposte dalla FAO nel Mediterraneo durante i lavori dell’ultima sessione (la 25a) del Comitato scientifico della CGPM, che alcune settimane fa a Marsiglia ha prodotto un documento contenente un messaggio purtroppo ben conosciuto, nella forma e nei contenuti, da tutti gli operatori del comparto: ridurre e ridurre ancora il prelievo, anche se i dati sullo stato di salute degli stock ittici sono incoraggianti!

Secondo questo documento degli 89 stock valutati 26 sono stati considerati sfruttati in modo sostenibile(o probabilmente sostenibile), mentre 63 sono al di fuori dei limiti biologici di sicurezza; pertanto, i pescatori devono stringere di nuovo la cinghia, questo il messaggio conclusivo della GFCM.

Se prese alla lettera, le raccomandazioni della FAO (che ricordiamo non essere vincolanti, ma avere comunque un significativo peso politico) rischierebbero di peggiorare ulteriormente la condizione socioeconomica dei pescatori italiani, alle prese con l’atavico problema del mancato ricambio generazionale e con la questione della concorrenza sleale, in termini di mancato rispetto delle norme della Politica Comune della Pesca da parte degli operatori del Mediterraneo delle sponde extra-Ue. 

Ma tant’è: le popolazioni ittiche del Mediterraneo sono in discreta salute secondo gli indicatori di diversi studi scientifici (tra cui proprio quelli del Comitato pesca per il Mediterraneo dell’organismo ONU), ma la parola d’ordine deve rimanere pescare sempre meno, quasi fosse una colpa quella di svolgere il lavoro del pescatore! 

 

Il nasello sul banco degli imputati 

Il documento di Marsiglia del SAC della CGPM contiene un lungo ed articolato prospetto del pensiero della FAO sulla condizione delle diverse specie ittiche nelle diverse GSA, evidenziando quelli che sarebbero i pesci più a rischio per eccessivo prelievo nel Mare Nostrum.

Protagonista assoluto di una significativa riduzione delle catture sarebbe il nasello che, secondo i tecnici FAO, risulterebbe “la specie più intensamente sovrasfruttata”. Per il merluzzo nostrano il Comitato pesca propone una riduzione delle catture che dovrebbero variare, a seconda delle diverse GSA, da poco più del 50% al 26%. 

 

Crostacei: nelle reti stop a scampo e gambero viola 

Sorprendente è poi la quota di riduzione indicata nel medesimo documento per lo scampo ed il gambero viola (ARA), che in maniera allarmante vengono considerate specie sfruttate in maniera sconsiderata.

Andando a vedere i consigli sui tagli alla produzione di questi crostacei, i ricercatori della FAO chiedono una riduzione nelle GSA 18, 19, 20 di più dell’80% per il gambero viola e di più del 60% nella GSA 18 per lo scampo!

Al di là di questi numeri consigliati, quale potrebbe essere la prospettiva occupazionale per quanti basano la propria sussistenza sulla cattura di questi crostacei?

E soprattutto, quali parametri sono stati utilizzati dal Comitato pesca per il Mediterraneo per arrivare a queste cifre?

 

La sorpresa triglia 

Sorprendente è infine la presenza della triglia di fango nei cahiers de doléances di Marsiglia: per questo pesce, che finora risultava fuori dei periodici allarmi di depauperamento, nella GSA 15 (area intorno a Malta) è richiesta una riduzione del prelievo di quasi il 67%! 

Ricordiamo che, al netto della natura dei dati utilizzati dalla FAO, la triglia rappresenta una specie di basilare interesse per operatori fragili quali quelli della piccola pesca, che spesso basano il proprio reddito sulla commercializzazione di questo pesce di cui i fondali del Mediterraneo sono storicamente ricchi.

 

Contemperare le esigenze occupazionali con le necessità ambientali 

Da questo quadro, fatto di restrizioni tout court senza indicare come siano state elaborate informazioni e dati, la prospettiva per la pesca italiana può avere solo tinte cupe: con le riduzioni indicate dalla FAO i pescatori saranno costretti a cadere dal ramo su cui siedono, in precario equilibrio, da anni, senza che alla base siano stati risolti i problemi di chi e in che maniera garantirà in futuro l’approvvigionamento delle risorse alimentari ittiche.

 

GSA

Specie

Stato dello Stock

Parere scientifico

percentuale di riduzione della mortalità da pesca "consigliata"

09, 10, 11

gambero rosso

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

38.7%

11 N

corallo rosso

Potenzialmente sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

 

11 NW

corallo rosso

Sovrasfruttato con una bassa mortalità per pesca

Ridurre la mortalità per pesca

 

7

rana pescatrice

Possibile condizione di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

 

08, 09, 10, 11

merluzzo o nasello

Impoverito e in sovrasfruttamento

Mettere in atto un piano di recupero

51.5%

9

triglia di fango

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

 

10

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Non aumentare la mortalità per pesca

 

9

scampo

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

9.9%

08, 09, 10, 11

gambero rosa

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

22.5%

12, 13, 14, 15, 16, 21w

gambero rosso

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

16.7%

12, 13, 14, 15, 16

merluzzo o nasello

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Non aumentare la mortalità per pesca e monitorare attentamente lo stato dello stock

 

19

merluzzo o nasello

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

36.3%

15

triglia di fango

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

66.4%

16

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Valutare le potenziali opportunità di pesca

 

19

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Non aumentare la mortalità per pesca

 

12, 13, 14, 15, 16

gambero rosa

Biomassa superiore al reference point e in condizioni di sovrasfruttamento

Non aumentare la mortalità per pesca

2.9%

18, 19, 20

gambero rosso

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

33.8%

18, 19, 20

gambero viola

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

81.1%

17, 18, 19, 20

gambero rosa

Aumento del rischio di sovrasfruttamento

Ridurre la mortalità per pesca

27.5%

17

corallo rosso

Potenzialmente sovrasfruttato 

Ridurre la mortalità per pesca

 

18

moscardino

Potenzialmente sovrasfruttato 

Non aumentare la mortalità per pesca 

 

17, 18

merluzzo o nasello

Sovrasfruttato

Ridurre subito la mortalità per pesca

25.9%

17, 18

triglia di fango

Sfruttato in modo sostenibile

Valutare le potenziali opportunità di pesca

 

17, 18

scampo

Potenzialmente sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

 

18

scampo

Sovrasfruttato

Ridurre la mortalità per pesca

59.8%

17

seppia

Impoverito con una bassa mortalità per pesca o ecologicamente squilibrato con una bassa mortalità per pesca

Ridurre subito la mortalità per pesca e mettere in atto un piano di recupero

 

17

sogliola comune

Sfruttato in modo sostenibile

Non aumentare la mortalità per pesca

 

17

panocchia

Sovrasfruttato con una bassa mortalità per pesca

Non aumentare la mortalità per pesca

 

 

 

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Ufficio stampa C.I.R.S.PE. – Centro Italiano Ricerche e Studi sulla Pesca  

E-mail: ufficiostampacirspe@confcooperative.it.



 

 

IERI E OGGI DALLA PARTE DEI PESCATORI E DELL’AMBIENTE CON STUDI, RICERCHE E PROGETTI: I 45 ANNI DEL C.I.R.S.PE.

24/05/2024

Attivo dal 1979 e divenuto negli anni punto di riferimento per la conoscenza e l’analisi del complesso mondo dei pescatori, il quale interagisce con un altrettanto complesso mondo quale quello del mare, il Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca aggiunge quasi mezzo secolo di attività. Un’occasione per fare il punto sui progetti futuri del C.I.R.S.PE. in sinergia con gli operatori del comparto ittico, con la stessa energia ed il medesimo scrupolo scientifico che hanno sinora accompagnato i suoi 45 anni di attività 

 

 

Tanta acqua è passata sotto i ponti (è davvero il caso di dirlo visto l’indissolubile connubio con l’elemento acquatico) da quel 1979, anno in cui un gruppo di biologi marini, scienziati naturalisti, giuristi esperti del campo ittico e tecnici della pesca giudicarono maturi i tempi per dare vita ad un ente di ricerca che si occupasse del settore della pesca e dell’acquacoltura, specializzato nello studio del mestiere dei pescatori in connessione con il loro ambiente. Una sfida impegnativa in quegli anni in cui il mercato ittico accusava i primi colpi causati dall’ascesa delle importazioni di prodotto ittico estero ed il mestiere del pescatore già soffriva del problema del ricambio generazionale, mentre sullo sfondo si profilavano politiche penalizzanti per quanti traevano sostentamento economico dalle risorse del mare. Eppure la scelta intrapresa da quel gruppo di studiosi ed appassionati del comparto ittico che fondarono a Roma nel 1979 il C.I.R.S.PE. andava nella giusta direzione, come dimostrano i quasi 50 anni di attività ininterrotta, di progetti e di successi che hanno accompagnato il cammino fino ai giorni nostri del Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca.

 

“È un traguardo, quello dei 45 anni di attività, che ci rende orgogliosi di quanto è stato fatto e che ci sprona a proseguire sulla strada della ricerca scientifica e dell’analisi multidisciplinare applicate alla pesca, l’unico mezzo che riteniamo valido ed efficace per programmare seriamente politiche di lungo termine indirizzate ad uno sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche – afferma Cristina Lo Fazio, direttore del C.I.R.S.PE. -. Il nostro lavoro si è sempre sviluppato tenendo conto sia delle esigenze ambientali, oggi tema di stringente attualità, sia delle necessità degli operatori, con un occhio attento anche delle tradizioni dei pescatori delle marinerie italiane che troppe volte vengono colpevolizzati aprioristicamente, senza appunto conoscere come lavorano, con quali attrezzature e con quali conseguenze sulle varie specie di pesci.”

 

Per quanto riguarda la realizzazione di progetti per la pesca ed i pescatori, fiore all’occhiello del C.I.R.S.PE. che con le sue competenze e professionalità interne ha partecipato a tutti i bandi europei del fondo comunitario pesca, nonché alla maggior parte degli avvisi pubblici nazionali ed a numerosi bandi regionali, l’attenzione del centro di ricerca si concentra in particolare sulle opportunità dell’acquacoltura e sulla transizione ecologica applicata ai mezzi di lavoro dei pescatori. “L’allevamento è una delle migliori chance in nostro possesso per consentire agli stock ittici di rigenerarsi, ma l’acquacoltura è anche un settore in cui il consumo di risorse energetiche ed alimentari, come le farine per far accrescere i pesci, rischiano di vanificare gli sforzi profusi per ridurre il prelievo in natura. Per questo stiamo realizzando diverse iniziative progettuali che, studiando tutti gli aspetti dell’allevamento di pesci in cattività, permettano di elaborare un modello di acquacoltura non solo sostenibile ma economicamente redditizio. Infine, puntiamo sul tema della transizione ecologica applicata ai natanti, affinché anche i motori delle imbarcazioni da pesca contribuiscano alla riduzione di sostanze inquinanti con l’adozione modelli di propulsori più moderni e rispettosi delle norme antiinquinamento”. 

NUOVI APPUNTAMENTI DEL PROGETTO FEAMP SICILIA MISURA 1.39 A SIRACUSA (6 OTTOBRE) E CATANIA (7 OTTOBRE)

27 settembre 2023

È un vero e proprio tour dedicato alla pesca, alla qualità dei prodotti ittici che finiscono sulle nostre tavole e all’opportunità di utilizzare i dati della ricerca scientifica applicati all’ambiente marino per migliorare lo stato di salute delle varie specie ittiche che popolano il Mediterraneo siciliano, quello che porterà esperti ed operatori del comparto a confrontarsi nei due prossimi eventi in programma per il 6 ottobre a Portopalo di Capopassero e il giorno successivo ad Acireale nell’ambito del progetto FEAMP ‘Caratterizzazione dell’attività alieutica e delle risorse ittiche nelle acque siciliane per praticare una pesca sostenibile basata sulle conoscenze (knowledge based fishing)’. 

 

I due eventi di Siracusa e Catania fanno parte del ricco calendario di incontri pubblici dell’iniziativa progettuale organizzata dal Cirspe in partenariato con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e il CNR – Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale che da diversi mesi sta riunendo operatori, tecnici ed esperti del mondo della pesca in differenti workshop e seminari in giro per la Sicilia con l’ambizioso obiettivo di mettere ordine nei dati esistenti sulla ricerca scientifica applicata al mare per ottimizzare il prelievo ittico a fini commerciali. Il progetto, che beneficia delle risorse comunitarie del fondo FEAMP, mira all’obiettivo generale di delineare le peculiarità della pesca e della produzione ittica siciliana unendo biologia ed economia, con la finalità di stilare una programmazione futura del prelievo ittico che valorizzi il lavoro dei pescatori di professione senza tralasciare le istanze dell’ambiente e del delicato ecosistema marino del Mediterraneo. 

 

Ecco in dettaglio il calendario e l’organizzazione dei prossimi incontri del progetto FEAMP‘Caratterizzazione dell’attività alieutica e delle risorse ittiche nelle acque siciliane per praticare una pesca sostenibile basata sulle conoscenze (knowledge based fishing)’, ai quali seguiranno successivamente nuovi e ulteriori workshop e seminari così come previsto dal piano operativo del progetto:

 

Ø  6 ottobre Portopalo di Capopassero (Siracusa) ore 17, workshop ‘Attuazione di politiche di pesca basate sulla conoscenza’, e a seguire dalle ore 18 seminario di approfondimento della medesima tematica presso la Sala consiliare del comune. In questo incontro gli esperti condivideranno casi di studio e storie di successo dell’imprenditoria ittica, evidenziando come le conoscenze basate sui dati abbiano influenzato le decisioni politiche, migliorato la gestione della pesca e contribuito alla conservazione delle risorse marine della Sicilia. Di particolare rilevanza l’argomento specifico della gestione sostenibile delle risorse ittiche che, integrando le conoscenze scientifiche, risulta fondamentale per la salute degli ecosistemi marini nonché per garantire la disponibilità di prodotto ittico per le generazioni future mediante l’attuazione di attente ed efficaci politiche di pesca.

 

Ø  7 ottobre Acireale (Catania) ore 17, workshop ‘Introduzione alla tracciabilità dei prodotti ittici e al quadro normativo’, e a seguire dalle ore 18 seminario di approfondimento della medesima tematica presso la Sala consiliare del comune. Il meeting di Acireale è di stringente attualità per gli aspetti connessi ai dati in possesso dei consumatori per un acquisto consapevole dei prodotti ittici sui banchi di vendita della grande e piccola distribuzione, dove la conoscenza di elementi, quali la stagionalità dei pesci e le loro qualità organolettiche, possono fare la differenza in termini di soddisfazione dell’acquirente e sicurezza igienico-alimentare. Trasparenza, tracciabilità e conformità dei prodotti ittici sono tuttavia elementi di non facile interpretazione da quanti non hanno competenze sulla produzione ittica nei vari periodi dell’anno, e questo workshop e il relativo seminario, che mettono intorno ad uno stesso tavolo esperti, legislatori e operatori commerciali del mondo della pesca, ha proprio l’obiettivo di far luce sul panorama normativo e sui requisiti per la tracciabilità del pesce che finisce sulle nostre tavole. 

Giornata Mondiale del Tonno

02/05/2023

Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Tonno

Il tonno e le specie affini comprendono circa 40 specie presenti nell'Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico e nel Mar Mediterraneo.

Le specie di tonno rappresentano il 20% del valore di tutta la pesca di cattura marina e oltre l'8% di tutti i prodotti ittici commercializzati a livello globale.
Nel 2017, tra le sette principali specie di tonno, si stima che il 33,3% degli stock sia stato pescato a livelli biologicamente insostenibili.

Le Nazioni Unite invitano tutti a partecipare alla Giornata Mondiale del Tonno in modo appropriato e in conformità con le priorità nazionali, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sul valore del tonno, sulle minacce che incombono sulle popolazioni di tonno e sui benefici economici e sociali derivanti da stock di tonno gestiti in modo sostenibile, e di condividere le migliori pratiche a questo proposito.

Nazioni Unite - raggiunto un accordo storico sul "Trattato d'alto mare"

06/03/2023

Il Segretario generale António Guterres si è congratulato con i Paesi membri dell'ONU per aver finalizzato un testo per garantire la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica marina nelle aree al di fuori della giurisdizione nazionale, definendolo una "svolta" dopo quasi due decenni di colloqui.

L'accordo raggiunto dai delegati della Conferenza intergovernativa sulla biodiversità marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale, meglio nota con l'acronimo BBNJ, è il culmine dei colloqui iniziati nel 2004 sotto la guida delle Nazioni Unite.

Già definito "Trattato d'alto mare", il quadro giuridico prevede che il 30% degli oceani del mondo venga inserito in aree protette, che vengano stanziati più fondi per la conservazione dell'ambiente marino e che venga disciplinato l'accesso e l'uso delle risorse genetiche marine.

 

 

Comunicazione dalla Direzione Generale Affari Marittimi e Pesca

02/03/2023

La nuova comunicazione presentata dalla DG Mare ha lo scopo di riferire sui progressi della Politica Comune per la Pesca e di delineare il percorso futuro per le attività di pesca degli stati europei.
Essa integra il piano d'azione sulla protezione e il ripristino degli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente (piano d'azione per l'ambiente marino) e la comunicazione sulla transizione energetica del settore della pesca e dell'acquacoltura dell'UE (iniziativa per la transizione energetica) che identificano e danno priorità alle azioni concrete necessarie per affrontare le sfide specifiche della pesca, dell'ambiente e del clima.
A dieci anni dall'attuazione della riforma della PCP, sono evidenti i progressi tangibili. I pescatori, la società civile e gli Stati Membri hanno contribuito alla ricostituzione di molti stock ittici critici, come il nasello nel Mar Iberico e nell'Atlantico e la spigola, e hanno contribuito ad arrestare il declino degli stock nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Allo stesso tempo, sono ancora necessari ulteriori progressi per raggiungere pienamente gli obiettivi di sostenibilità ambientale della PCP.
Sulla base dei progressi compiuti dall'ultima riforma del 2013, la PCP del futuro è una politica che prevede e sostiene: (i) la pesca e l'acquacoltura in sinergia con la natura; (ii) i pescherecci e gli allevamenti di acquacoltura che operano con meno impatto e meno risorse; (iii) il contributo dei frutti di mare alla salvaguardia della sicurezza alimentare e al rafforzamento della resilienza e della sostenibilità dei sistemi alimentari nell'UE; nonché (iv) i pescatori e gli acquacoltori che possono trovare realizzazione, riconoscimento e benessere economico nella loro professione.
Link e approfondimenti:




Pubblicato il nuovo rapporto sulla bioeconomia blu di EUMOFA

17/01/2023

L'EUMOFA, Osservatorio europeo del mercato dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, pubblica il suo nuovo report dedicato alla blu bioeconomy.

La nuova edizione si focalizza sul tema della valorizzazione dei prodotti derivati dalle alghe.

In particolare, nelle diverse sezioni, espone una panoramica degli ultimi sviluppi dei sistemi di coltivazione di micro e macroalghe; approfondisce con un focus sul sargassum, e un'analisi per l'utilizzo delle alghe come fonte di carbonio blu ed una dissertazione su come queste possono trasformare le economie regionali.

Ogni argomento è trattato in un capitolo separato dello studio e analizza le sfide che l'industria europea delle alghe deve affrontare. Sottolinea come il successo degli interventi europei dipenderà dall'accesso stabile alle materie prime, dallo sviluppo di prodotti a valore aggiunto e dal trasferimento di competenze tra le regioni in cui la produzione è ben sviluppata e quelle che desiderano avviare lo sviluppo di una nuova industria.



STECF 71st Plenary Meeting Report

16/12/2022

Dall'incontro STECF-22-11 per la valutazione dello sforzo di pesca e del regime di cattura per la pesca demersale nel Mar Mediterraneo occidentale emerge che la definizione di un limite massimo di cattura previsto dal Regolamento UE 2022/110 consentirebbe di avvicinarsi all'FMSY per il gambero rosso gigante, ma non per il nasello, anche se in combinazione con altre misure quali la riduzione dei giorni di pesca e del numero di navi e la modifica della selettività. Si prevede che i ricavi totali e il valore aggiunto lordo per l'intera flotta aumentino leggermente rispetto ai valori minimi della serie temporale raggiunti nel 2020-2021.

Lo STECF conclude che per aumentare la selettività per il nasello sarebbe necessario un aumento significativo della dimensione delle maglie o l'uso di ulteriori dispositivi di selettività/modifiche degli attrezzi. Tuttavia, anche con tali modifiche agli attrezzi è improbabile che tali miglioramenti possano essere ottenuti in una sola fase. Si è osservato che sia un SM di 50 mm nel sacco che l'introduzione di una griglia di selezione (con una maglie di 20 mm) o di una rete T90 hanno ridotto le catture commerciali di specie sulla piattaforma. Le simulazioni hanno dimostrato che l'attuazione di un SM di 50 mm da solo o in combinazione con una forte riduzione dello sforzo di pesca non consentirebbe di raggiungere l'Fmsy per il nasello europeo nel Mediterraneo occidentale entro il 2025. Questa combinazione permetterebbe potenzialmente di raggiungere la Fmsy nel 2030 in alcune GSA.

Nel luglio 2024, la Commissione dovrà presentare una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sui risultati e sull'impatto del regolamento (UE) 2019/1022.
Lo STECF suggerisce che la relazione includa gli sviluppi nelle aree principali di seguito elencate:
  • L'attuazione del regime dello sforzo di pesca;
  • Eliminazione delle catture indesiderate e l'attuazione dell'obbligo di sbarco del pescato;
  • L'approccio ecosistemico alla gestione della pesca e l'adempimento dei descrittori della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina (MSFD);
  • L'impatto della pesca ricreativa e altri aspetti socio-economici rilevanti.
Gli approcci futuri potrebbero includere lo sviluppo di analisi della catena del valore e potrebbero essere discussi nell'ambito del prossimo EWG dello STECF "Rapporto economico sull'industria di trasformazione del pesce".




L'ICCAT approva l'aumento delle quote per il tonno rosso

24/11/2022

Approvato l'aumento del Totale Ammissibile di Catture (TAC) dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell'Atlantico (ICCAT), a seguito della crescita stimata della biomassa totale dello stock di tonno rosso dell'Atlantico.
Nel recente incontro dell'ICCAT sono state adottate in totale 13 nuove Raccomandazioni e 4 Risoluzioni che riguardano questioni rilevanti per la conservazione e la gestione della pesca del tonno atlantico e delle specie affini, e nuove misure di conservazione per lo squalo mako.
L'insieme di queste nuove misure, frutto di un'ampia collaborazione tra scienziati, gestori e parti interessate, dovrebbe garantire una pesca sostenibile e redditizia a lungo termine sia dello stock occidentale che di quello dell'Atlantico orientale e del Mediterraneo.
Per quanto riguarda il tonno alalunga, la Commissione ha adottato un piano di ricostituzione della durata di 15 anni, e ha adottato limiti di cattura per il periodo 2023-2026. Per lo squalo mako invece, dopo l'adozione nel 2021 della misura l'Atlantico settentrionale, quest'anno è stata concordata una misura simile per quello meridionale a partire dal 2023, per porre fine immediatamente al sovrasfruttamento e la ricostituzione della biomassa dello stock.
Nel discorso di chiusura dell'incontro, Il presidente dell'ICCAT, Ernesto Penas, ha ringraziato tutte le Parti contraenti per aver concordato le misure di gestione e controllo per le attività di pesca e per la protezione della biodiversità marina, come quella per ridurre le catture accidentali di tartarughe marine.

Nuovi piani di gestione pluriennali per una pesca sostenibile nel mediterraneo

21/11/2022

L'UE ed i Paesi limitrofi del Mediterraneo hanno concordato l'istituzione di cinque piani di gestione pluriennali (MAP) basati sui principi della Politica Comune della Pesca (PCP).

Grazie agli sforzi congiunti della Commissione, degli Stati membri e di oltre 20 altri Paesi costieri, la CGPM ha adottato all'unanimità un totale di 21 misure, 19 presentate dall'Unione europea, per la gestione e il controllo della pesca, dell'acquacoltura e della protezione degli habitat sensibili.

Tra le diverse iniziative, anche la creazione della prima zona di restrizione della pesca (FRA) condivisa che coprirà le acque di Spagna, Marocco e Algeria nella zona di Cablier Mound del Mare di Alboran.

L'UE recepirà ora le misure relative alle possibilità di pesca di tutte le decisioni adottate attraverso il Regolamento sulle possibilità di pesca per il Mediterraneo e il Mar Nero del 2023, che sarà adottato dai Ministri della Pesca dell'UE.






Verso un settore delle alghe forte e sostenibile

16/11/2022

Nella comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale, ed ai Comitati delle Regioni, si sottolinea la necessità di aumentare la coltivazione e la produzione di alghe rinnovabili in tutta l'UE e sviluppare e integrare i mercati per le applicazioni, alimentari e non, derivate dalle alghe.
Il potenziale produttivo dell'UE potrà garantire un approvvigionamento continuo di biomassa algale, l'autonomia strategica dalle importazioni e il buon funzionamento del settore delle alghe.
Per sfruttare appieno il potenziale del settore algale dell'UE, sono state individuate azioni specifiche sulla base di un'ampia analisi preliminare del settore e di ampie consultazioni con le parti interessate.
Le azioni individuate si basano sulle iniziative esistenti, sulla migliore scienza, conoscenza e dati disponibili e sulle migliori pratiche commerciali. In particolare si articolano 23 azioni volte a:
1) migliorare il quadro di governance e la legislazione;
2) migliorare il contesto imprenditoriale;
3) colmare le lacune in termini di conoscenza, ricerca, tecnologia e innovazione;
4) aumentare la consapevolezza sociale e l'accettazione del mercato delle alghe e dei prodotti a base di alghe nell'UE.

Nominato il nuovo segretario esecutivo della CGPM

Tirana 7 – 11 novembre 2022

Miguel Bernal è stato nominato all’unanimità nuovo Segretario Esecutivo della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) durante la 45° sessione annuale della commissione tenutasi a Tirana (Albania) dal 7 all’11 novembre.

 

Il CIRSPE si congratula col nuovo Segretario, rinomato per l’ottimo lavoro svolto come Senior Fishery Officer proprio in Commissione negli ultimi anni e per quanto svolto presso l’Istituto Spagnolo di Oceanografia, augurandogli il meglio per l’importante lavoro che lo aspetta.

 

Dalla Regione Lazio 1,5 milioni di euro alle imprese di pesca

Emanato Bando a sostegno del comparto colpito dalla crisi internazionale e dal caro-carburante

Lo comunica con una nota l’Assessore Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati

Il bando è stato pubblicato sul BURL e sul canale agricoltura del sito della Regione Lazio.

 

Sono stati stanziati 1,5 milioni di euro del bilancio regionale per un bando a sostegno del settore della pesca, fortemente colpito dalla crisi internazionale in atto e in particolar modo dall’aumento vertiginoso del costo del carburante, al fine di concedere contributi alle imprese di pesca marittima armatrici di imbarcazioni e alle imprese di pesca professionale in acque interne

L’aiuto sarà concesso come sovvenzione diretta e il limite massimo sarà di 35.000 euro per ciascuna impresa al fine di soddisfare il maggior numero di richieste.

 

SEALOGY 2022

Presentazione progetto ostricoltura

In occasione dell'evento Sealogy 2022, che si terrà dal 16 al 18 novembre presso il quartiere fieristico di Ferrara, il C.I.R.S.PE. sarà presente per la presentazione del progetto 'Piano di rilancio dell'ostricoltura nazionale' il 17 novembre alle ore 14.30;
Sealogy è l'appuntamento fieristico internazionale interamente dedicato all'universo mare, alle sue risorse ed al tema dello sviluppo sostenibile. La manifestazione è al servizio della Blue Economy e prevede l'approfondimento e la descrizione di tutti i suoi settori cardine: pesca e acquacoltura, biotecnologie marine, turismo costiero e marittimo, energie rinnovabili marine, trasporti marittimi, cantieristica e attività offshore.
Saranno presenti numerose aree espositive e si potrà partecipare a convegni, workshop, dimostrazioni e showcase, laboratori e show cooking legati alla Blue Economy.




L'acciaio "fossil-free" che riduce le emissioni di anidride carbonica

30/09/2022

Nell’ottobre 2020 l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) aveva siglato un accordo che prevedeva la riduzione del 40% entro il 2030 dell’emissioni carboniose derivate dal trasporto marittimo. Per raggiungere questo obiettivo, oltre all’uso di carburanti meno inquinanti e motorizzazioni ibride, è necessario ridurre l’impronta carbonica dei cantieri navali e delle aziende che producono la loro componentistica.

Tra le varie soluzioni, c’è quella di produrre scambiatori di calore a piastre usando acciaio “fossil-free” prodotto utilizzando idrogeno. In questo caso si ha un doppio vantaggio: da un lato si produce acciaio a zero emissioni, dell’altro lo scambiatore che verrà installato sulle navi ridurrà notevolmente la produzione di anidride carbonica a bordo grazie alla sua maggiore efficienza energetica.

Pubblicato l'avviso per lo sviluppo della logistica agroalimentare

23/09/2022

È disponibile sul sito del MIPAAF l'Avviso pubblico per l'accesso alle agevolazioni per lo sviluppo della logistica agroalimentare in linea con le direttive fornite dal decreto firmato dal Ministro Patuanelli il 13 giugno scorso.

Potranno usufruire di tali agevolazioni i programmi di investimento riguardanti la creazione di una nuova unità produttiva, l'ampliamento della capacità, la riconversione o la ristrutturazione di un'unità produttiva esistente, o l'acquisizione di un'unità produttiva.

Sarà possibile presentare le domande sulla piattaforma informatica www.invitalia.it a partire dalle ore 12:00 del 12 ottobre fino alle ore 17:00 del 10 novembre.

Linee guida sul trasbordo contro la pesca INN

12/09/2022

Durante la 35° sessione della COFI che si è tenuta a Roma la scorsa settimana, sono state presentate le nuove linee guida sul trasbordo. Questa pratica, che può avvenire sia nei porti sia in alto mare, consiste nel trasferire il pescato da una nave all’altra, ma se non adeguatamente regolamentato può essere utilizzato per camuffare il pesce catturato illegalmente. Come affermato da Manuel Barange, direttore della divisione Pesca e Acquacoltura, le nuove linee guida “mirano a regolamentare, monitorare e controllare il trasbordo per sostenere una pesca sostenibile e chiudere ulteriormente le scappatoie che consentono al pesce derivato dalla pesca INN di entrare nel mercato”.

Cresce il consumo e la produzione di prodotti ittici

09/09/2022

Secondo il rapporto 2022 della FAO, la produzione mondiale di pesce è in fase di ripresa.

Con il 56% della produzione di pesce destinata all’uomo è l’acquacoltura a trainare questa crescita, dopo che durante il biennio di COVID-19 la pesca di cattura aveva subito un calo della produzione pari al 4,4%.

Al via il COFI

05/09/2022

Da oggi fino al 9 settembre, si terrà a Roma la 35° sessione della COFI, la commissione per la Pesca della FAO, dove si discuterà di questioni e sfide future riguardanti la pesca e l’acquacoltura, tra cui un loro sviluppo sostenibile nel contesto dei cambiamenti ambientali e il grande problema della pesca illegale.

Si parlerà anche dell’importante contributo che le piccole realtà di pescatori e acquacoltori apportano al sostentamento delle comunità nei paesi in via di sviluppo. 

Scubadvisor: l’app che permette di geolocalizzare i rifiuti

31/08/2022

Nata da una startup italiana, l’applicazione "scubadvisor" consente agli appassionati di subacquea e non di segnalare e geolocalizzare gli accumuli di rifiuti che si trovano in mare, permettendo la creazione di un database che consentirà la loro rimozione.

Oltre la possibilità di segnalare l’immondizia sommersa, permette di scoprire fondali da esplorare e addirittura di prenotare delle immersioni nei centri diving.


Da scarto a risorsa

26/08/2022

Quello degli scarti ittici è un grande problema per l’industria della pesca, e solo l’Europa ne produce 2,5 milioni di tonnellate all’anno.

Quindi perché non valorizzare questi scarti che sono delle fonti di molecole e biopolimeri che hanno un grande potenziale?


In un recente articolo pubblicato su “Cement and Concrete Composites” è stato dimostrato come la chitina contenuta nell’esoscheletro dei crostacei aggiunta alla pasta di cemento lo renda fino al 40% più resistente.

Come spiega l’autrice dello studio Somayeh Nassiri, l’utilizzo degli scarti di gamberi contribuirebbe a ridurre le emissioni di gas serra dovute alla produzione del cemento, poiché questa nuova miscela ne ridurrebbe il quantitativo necessario.


Dei ricercatori del Nagoya Institute of Technology in Giappone, è riuscito a sviluppare un processo di sintesi in grado di produrre CNO (Carbo nano-onions), dei nanomateriali a base di carbonio, partendo dalle scaglie ricavate dagli scarti di pesce. Con i CNO ottenuti, ricercatori hanno dimostrato come sia possibile utilizzarli nella fabbricazione di LED e di display QLED.

Alieni nel Mediterraneo

02/08/2022

L’ISPRA e l’IRBIM – CNR hanno lanciato la campagna “Attenti a quei 4”, con il fine di insegnare ai cittadini a riconoscere le 4 specie aliene che sono arrivate nel Mediterraneo dai mari tropicali attraverso il Canale di Suez: pesce scorpione, pesce palla maculato, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato.

Il pesce scorpione, Pterois miles, avvistato nei nostri mari per la prima volta nel 2016, è commestibile ed ha delle ottime carni, ma bisogna stare attenti alle pericolose spine velenifere poste sul dorso.

Il pesce palla maculato, Lagocephalus sceleratus, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2013. Oltre ad essere pericoloso per la sua possente dentatura con la quale può infliggere dolorosi morsi, questo pesce possiede una potente neurotossina che non lo rende commestibile.

Il pesce coniglio scuro, Siganus luridus, e il pesce coniglio striato, Siganus rivulatus, avvistati per la prima volta in Italia nel 2003 e nel 2015, sono entrambe specie erbivore commestibili, ma è necessrio fare attenzione alle loro spine velenifere.

L'Ispra e il Cnr-Irbim invitano i pescatori, i subacquei e chiunque abbia osservato o catturato una di queste specie in acque italiane, a documentare con foto/video e inviare la propria osservazione su WhatsApp al numero 320 4365210 o postarla sul gruppo Facebook Oddfish - https://www.facebook.com/groups/1714585748824288/ utilizzando l'hashtag: #Attenti4.

50 milioni per pesca e acquacoltura

30/07/2022

Il 26 luglio il MIPAAF ha pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande di accesso ai contratti di filiera per il settore della pesca e dell’acquacoltura, con lo scopo di rilanciare gli investimenti nel settore ittico per valorizzare le produzioni nazionali.
Per il Sottosegretario Battistoni: “I contratti di filiera rappresentano un elemento innovativo nel sistema pesca marittima e acquacoltura e si sviluppano in tutti i segmenti della filiera agroalimentare: dalla fase di produzione, attraverso la trasformazione e la commercializzazione, fino alla distribuzione dei prodotti”.

FEAMPA 2021-2027: all’Italia 518 milioni di euro

22/07/2022

518 milioni del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura saranno destinati all’Italia.

Questi finanziamenti serviranno per portare innovazioni nei settori di pesca e acquacoltura, che garantiranno una ancor maggiore sostenibilità, promuovendo la decarbonizzazione dei settori della blue economy, e un miglior sfruttamento delle risorse marine.

Si torna a pescare nel Lazio

13/07/2022

È terminato il fermo biologico imposto dal MIPAAF iniziato il 13 giugno scorso.

Da ieri 13 luglio, si è tornati a pescare nei compartimenti marittimi di Roma e Civitavecchia.



Intervistato dall'ANSA, il nostro presidente Gilberto Ferrari, in qualità di presidente del FLAG Lazio Mare Centro, ha spiegato che: "Questo è il secondo anno che sperimentiamo un diverso periodo di fermo nel Lazio Mare Centro. Aver anticipato di oltre due mesi lo stop alle nostre imbarcazioni sta dando buoni risultati sia sul piano della tutela delle risorse biologiche, sia su quello della valorizzazione delle produzioni. Questo secondo risultato oggi è più che mai importante se teniamo conto della forte crisi di redditività che sta colpendo il settore da oltre sei mesi". 

"Economia del Mare": presente e futuro dell'industria marittima

10/07/2022

Il 14 luglio si terrà contemporaneamente a Genova, Trieste e Napoli la prima edizione di "Economia del Mare", l'osservatorio annuale organizzato da "Il Sole 24 Ore" dedicato all'industria marittima.

Oltre ad un'analisi degli scenari futuri e delle sfide che gli operatori del settore si troveranno ad affrontare, verranno trattati temi che spaziano dalla ricerca e l'innovazione per sviluppare nuovi modelli sostenibili, alla formazione delle nuove competenze necessarie per svolgere i mestieri del mare.

Per partecipare potete registrarvi al seguente link: https://virtualevent.ilsole24ore.com/economia-del-mare/

Navi a zero emissioni: il futuro del settore marittimo

05/07/2022

L'Autorità Marittima e Portuale di Singapore (MPA) ha commissionato a BMT e Penguin la realizzazione di una nave ibrida.

La “MPA Guardian”, questo il nome scelto per l’unità navale, sarà un catamarano lungo 35 metri dotato di un avanzato sistema di propulsione ibrida, costituito da un motore elettrico e uno a combustione diesel. Questo propulsore di ultima generazione, in modalità full-electric, consentirà alla nave di navigare ad una velocità di crociera di 6 nodi per tre ore con zero emissioni.

Il pattugliatore svolgerà diversi incarichi, tra cui attività di “Search and Rescue”, intervento in caso di perdite di petrolio; inoltre sarà un banco di prova per testare nuove tecnologie e equipaggiamenti sviluppati dal Governo.

Allarme siccità: molluschicoltura in allerta

29/06/2022

L’emergenza siccità che sta colpendo il nostro Paese rischia di causare la perdita del 20% della produzione degli allevamenti di cozze e vongole del Delta del Po.

L’attuale scarsità di precipitazioni e le ridotte riserve idriche del fiume padano impediscono il ricircolo dell’acqua, favorendo l’espansione delle “acque bianche”: aree in cui il tasso di decomposizione della materia organica è più alto, con un conseguente impoverimento di ossigeno disciolto nell’acqua. Questa situazione di anossia causa la sofferenza dei molluschi d’allevamento, ma anche dell’ittiofauna selvatica. 

Nasce il "Centro Tematico Europeo per la Biodiversità e gli Ecosistemi"

22/06/2022

Il 22 giugno l’EEA, l’Agenzia per l’Ambiente Europea, ha comunicato la nascita del Centro Tematico Europeo per la Biodiversità e gli Ecosistemi.

Il nuovo consorzio è stato fondato per supportare EEA su tre principali fronti:

1. Supporto all’attuazione delle Direttive, Strategie e politiche EU in ambito ambientale relative alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi;

2. Sviluppo e supporto al monitoraggio previsto per l’implementazione dell’ottavo Programma Ambientale Europeo, il Green Deal Europeo;

3. Contributo allo sviluppo dei contenuti del Report EEA State and Outlook of –Europe’s Environment 2025.

L’ISPRA, partner del consorzio neofondato, svolgerà le analisi a scala europea dell’attuazione delle politiche europee ambientali, della valutazione dello stato di conservazione/GES, della biodiversità marina, dell’attuazione delle rete ecologica di aree protette marine e la valutazione del raggiungimento dei traguardi ambientali stabiliti dalla Strategia EU per la Biodiversità al 2030.

A Lisbona il 29 giugno verrà presentata l'ultima edizione del SOFIA

20/06/2022

Il 29 Giugno, durante la “UN Ocean Conference” che si terrà a Lisbona, verrà presentata l’ultima edizione del SOFIA (State of World Fisheries and Aquaculture), il rapporto biennale della Fao che analizza lo stato degli stock globali e l’andamento della pesca e dell’acquacoltura su scala mondiale e regionale.

Pesca e acquacoltura sono degli ottimi strumenti in grado ridurre la fame ed alleviare la povertà generando crescita economica; tuttavia, il sovrasfruttamento delle risorse ittiche unito ad una cattiva gestione dell’espansione degli impianti di acquacoltura, può portare ad avere più danni che benefici.

È per questo che il focus dell’evento sarà “Blue Trasformation”, ovvero l’ottimizzazione del potenziale dei sistemi alimentari acquatici per garantire il cibo necessario alla popolazione mondiale nel totale rispetto per l’ambiente.

Approvato il disegno di legge "SalvaMare"

12/05/2022

Dopo quattro anni dalla sua proposta in Parlamento, stamattina la legge “Salva Mare” è stata approvata dal Senato.
Fino ad oggi, purtroppo, conferire a terra la sporcizia presa durante le attività di pesca faceva rischiare ai pescatori una denuncia per traffico illecito di rifiuti!
Finalmente sarà possibile fare la cosa più logica: portare i rifiuti in porto per farli smaltire e riciclare senza doverne sostenere i costi di smaltimento.