MOLTE RACCOMANDAZIONI, NUOVI DIVIETI MA POCA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTÀ DEL MEDITERRANEO: DALLA FAO ENNESIME RESTRIZIONI ALLA PESCA
Ambiente e attività umane, la costante ricerca di un equilibrio che nel Mediterraneo vede i pescatori in prima linea nel tutelare le risorse ittiche per garantire il loro futuro e soddisfare le necessità alimentari del mercato. Dopo anni di costanti divieti e riduzione dello sforzo di pesca, e nonostante i positivi obiettivi raggiunti in termini di sfruttamento sostenibile delle risorse, certificati tra gli altri proprio dalla FAO (ONU), oggi l’organismo scientifico (SAC – Scientific Advisory Committee on Fisheries) della CGPM (General Fisheries Commission for the Mediterranean) chiede nuovamente ai pescatori di ridurre le catture, basandosi su semplici previsioni e proiezioni che poco hanno a che fare con la complessa biodiversità del Mare Nostrum
L’immagine dell’uomo arrampicato su un albero che taglia il ramo su cui è seduto, incosciente di quello che rischia cadendo, è l’emblema della condizione delle politiche della pesca proposte dalla FAO nel Mediterraneo durante i lavori dell’ultima sessione (la 25a) del Comitato scientifico della CGPM, che alcune settimane fa a Marsiglia ha prodotto un documento contenente un messaggio purtroppo ben conosciuto, nella forma e nei contenuti, da tutti gli operatori del comparto: ridurre e ridurre ancora il prelievo, anche se i dati sullo stato di salute degli stock ittici sono incoraggianti!
Secondo questo documento degli 89 stock valutati 26 sono stati considerati sfruttati in modo sostenibile(o probabilmente sostenibile), mentre 63 sono al di fuori dei limiti biologici di sicurezza; pertanto, i pescatori devono stringere di nuovo la cinghia, questo il messaggio conclusivo della GFCM.
Se prese alla lettera, le raccomandazioni della FAO (che ricordiamo non essere vincolanti, ma avere comunque un significativo peso politico) rischierebbero di peggiorare ulteriormente la condizione socioeconomica dei pescatori italiani, alle prese con l’atavico problema del mancato ricambio generazionale e con la questione della concorrenza sleale, in termini di mancato rispetto delle norme della Politica Comune della Pesca da parte degli operatori del Mediterraneo delle sponde extra-Ue.
Ma tant’è: le popolazioni ittiche del Mediterraneo sono in discreta salute secondo gli indicatori di diversi studi scientifici (tra cui proprio quelli del Comitato pesca per il Mediterraneo dell’organismo ONU), ma la parola d’ordine deve rimanere pescare sempre meno, quasi fosse una colpa quella di svolgere il lavoro del pescatore!
Il nasello sul banco degli imputati
Il documento di Marsiglia del SAC della CGPM contiene un lungo ed articolato prospetto del pensiero della FAO sulla condizione delle diverse specie ittiche nelle diverse GSA, evidenziando quelli che sarebbero i pesci più a rischio per eccessivo prelievo nel Mare Nostrum.
Protagonista assoluto di una significativa riduzione delle catture sarebbe il nasello che, secondo i tecnici FAO, risulterebbe “la specie più intensamente sovrasfruttata”. Per il merluzzo nostrano il Comitato pesca propone una riduzione delle catture che dovrebbero variare, a seconda delle diverse GSA, da poco più del 50% al 26%.
Crostacei: nelle reti stop a scampo e gambero viola
Sorprendente è poi la quota di riduzione indicata nel medesimo documento per lo scampo ed il gambero viola (ARA), che in maniera allarmante vengono considerate specie sfruttate in maniera sconsiderata.
Andando a vedere i consigli sui tagli alla produzione di questi crostacei, i ricercatori della FAO chiedono una riduzione nelle GSA 18, 19, 20 di più dell’80% per il gambero viola e di più del 60% nella GSA 18 per lo scampo!
Al di là di questi numeri consigliati, quale potrebbe essere la prospettiva occupazionale per quanti basano la propria sussistenza sulla cattura di questi crostacei?
E soprattutto, quali parametri sono stati utilizzati dal Comitato pesca per il Mediterraneo per arrivare a queste cifre?
La sorpresa triglia
Sorprendente è infine la presenza della triglia di fango nei cahiers de doléances di Marsiglia: per questo pesce, che finora risultava fuori dei periodici allarmi di depauperamento, nella GSA 15 (area intorno a Malta) è richiesta una riduzione del prelievo di quasi il 67%!
Ricordiamo che, al netto della natura dei dati utilizzati dalla FAO, la triglia rappresenta una specie di basilare interesse per operatori fragili quali quelli della piccola pesca, che spesso basano il proprio reddito sulla commercializzazione di questo pesce di cui i fondali del Mediterraneo sono storicamente ricchi.
Contemperare le esigenze occupazionali con le necessità ambientali
Da questo quadro, fatto di restrizioni tout court senza indicare come siano state elaborate informazioni e dati, la prospettiva per la pesca italiana può avere solo tinte cupe: con le riduzioni indicate dalla FAO i pescatori saranno costretti a cadere dal ramo su cui siedono, in precario equilibrio, da anni, senza che alla base siano stati risolti i problemi di chi e in che maniera garantirà in futuro l’approvvigionamento delle risorse alimentari ittiche.
GSA | Specie | Stato dello Stock | Parere scientifico | percentuale di riduzione della mortalità da pesca "consigliata" |
09, 10, 11 | gambero rosso | Aumento del rischio di sovrasfruttamento | Ridurre la mortalità per pesca | 38.7% |
11 N | corallo rosso | Potenzialmente sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | |
11 NW | corallo rosso | Sovrasfruttato con una bassa mortalità per pesca | Ridurre la mortalità per pesca | |
7 | rana pescatrice | Possibile condizione di sovrasfruttamento | Ridurre la mortalità per pesca | |
08, 09, 10, 11 | merluzzo o nasello | Impoverito e in sovrasfruttamento | Mettere in atto un piano di recupero | 51.5% |
9 | triglia di fango | Aumento del rischio di sovrasfruttamento | Ridurre la mortalità per pesca | |
10 | triglia di fango | Sfruttato in modo sostenibile | Non aumentare la mortalità per pesca | |
9 | scampo | Sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | 9.9% |
08, 09, 10, 11 | gambero rosa | Aumento del rischio di sovrasfruttamento | Ridurre la mortalità per pesca | 22.5% |
12, 13, 14, 15, 16, 21w | gambero rosso | Ridurre la mortalità per pesca | 16.7% | |
12, 13, 14, 15, 16 | merluzzo o nasello | Non aumentare la mortalità per pesca e monitorare attentamente lo stato dello stock | | |
19 | merluzzo o nasello | Sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | 36.3% |
15 | triglia di fango | Sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | 66.4% |
16 | triglia di fango | Sfruttato in modo sostenibile | Valutare le potenziali opportunità di pesca | |
19 | triglia di fango | Sfruttato in modo sostenibile | Non aumentare la mortalità per pesca | |
12, 13, 14, 15, 16 | gambero rosa | Biomassa superiore al reference point e in condizioni di sovrasfruttamento | Non aumentare la mortalità per pesca | 2.9% |
18, 19, 20 | gambero rosso | Sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | 33.8% |
18, 19, 20 | gambero viola | Sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | 81.1% |
17, 18, 19, 20 | gambero rosa | Aumento del rischio di sovrasfruttamento | Ridurre la mortalità per pesca | 27.5% |
17 | corallo rosso | Potenzialmente sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | |
18 | moscardino | Potenzialmente sovrasfruttato | Non aumentare la mortalità per pesca | |
17, 18 | merluzzo o nasello | Sovrasfruttato | Ridurre subito la mortalità per pesca | 25.9% |
17, 18 | triglia di fango | Sfruttato in modo sostenibile | Valutare le potenziali opportunità di pesca | |
17, 18 | scampo | Potenzialmente sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | |
18 | scampo | Sovrasfruttato | Ridurre la mortalità per pesca | 59.8% |
17 | seppia | Impoverito con una bassa mortalità per pesca o ecologicamente squilibrato con una bassa mortalità per pesca | Ridurre subito la mortalità per pesca e mettere in atto un piano di recupero | |
17 | sogliola comune | Sfruttato in modo sostenibile | Non aumentare la mortalità per pesca | |
17 | panocchia | Sovrasfruttato con una bassa mortalità per pesca | Non aumentare la mortalità per pesca | |
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