Comunicazione dalla Direzione Generale Affari Marittimi e Pesca
Divulgazione
La nuova comunicazione presentata dalla DG Mare ha lo scopo di riferire sui progressi della Politica Comune per la Pesca e di delineare il percorso futuro per le attività di pesca degli stati europei.
Essa integra il piano d'azione sulla protezione e il ripristino degli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente (piano d'azione per l'ambiente marino) e la comunicazione sulla transizione energetica del settore della pesca e dell'acquacoltura dell'UE (iniziativa per la transizione energetica) che identificano e danno priorità alle azioni concrete necessarie per affrontare le sfide specifiche della pesca, dell'ambiente e del clima.
A dieci anni dall'attuazione della riforma della PCP, sono evidenti i progressi tangibili. I pescatori, la società civile e gli Stati Membri hanno contribuito alla ricostituzione di molti stock ittici critici, come il nasello nel Mar Iberico e nell'Atlantico e la spigola, e hanno contribuito ad arrestare il declino degli stock nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Allo stesso tempo, sono ancora necessari ulteriori progressi per raggiungere pienamente gli obiettivi di sostenibilità ambientale della PCP.
Sulla base dei progressi compiuti dall'ultima riforma del 2013, la PCP del futuro è una politica che prevede e sostiene: (i) la pesca e l'acquacoltura in sinergia con la natura; (ii) i pescherecci e gli allevamenti di acquacoltura che operano con meno impatto e meno risorse; (iii) il contributo dei frutti di mare alla salvaguardia della sicurezza alimentare e al rafforzamento della resilienza e della sostenibilità dei sistemi alimentari nell'UE; nonché (iv) i pescatori e gli acquacoltori che possono trovare realizzazione, riconoscimento e benessere economico nella loro professione.
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